AUTORE: Anella Amato
EDITORE: Collana Floreale (PubMe)
PUBBLICAZIONE: 16 maggio 2020
GENERE: Young Adult, Romance
Asia: un paio di cuffie per isolarsi dal mondo, la sua migliore amica Reb e tanti libri.
Rocky: scontri di lotta clandestini, muscoli ben definiti e una fama da Bad Boy che lo precede a scuola.
Due mondi distanti che si scontrano per puro caso ma che, una volta fusi, non riusciranno a separarsi.
Asia
pensava di essere immune al fascino del famoso Davide, detto Rocky, ma
quando cade letteralmente tra le sue braccia ogni certezza viene messa
in discussione dagli occhi di lui.
Sotto quella maglia
provocatoria, con su scritto "Bad Boy", oltre a una distesa di muscoli
ben definiti, c'è anche un cuore? Quanto è disposta a rischiare, Asia,
per scoprirlo? Soprattutto, quanto è disposta a perdonare?
Mi sono imbattuta in questo romanzo per puro caso.
La storia è molto scontata, tuttavia mi è piaciuta la sua
purezza.
E’ un genere Young Adult dove ragazzi, poco più 18 anni, si
innamorano lunghi i corridoi del liceo, e insieme affrontano le proprie incertezze
e paure.
Ho apprezzato per come l’autrice è riuscita a stare
all’interno dei confini dell’età dei protagonisti.
La trama non è stata pompata, ok il bad boy è un tipo poco
raccomandabile, ma rimane all’interno dell’accettabile visto l’età.
Lei è una ragazzina molto insicura, dubbiosa sulla
veridicità dei sentimenti di Rocky, che con la possibilità di scegliere tra
mille ragazze ha preferito lei.
Inizialmente un po' nevrotica, ma man mano che la storia si
è evoluta, anche lei ha avuto grandi miglioramenti.
Lui è molto intelligente, purtroppo con un’infanzia
difficile.
Ha intrapreso la strada delle lotte clandestine, solo perché
è un giro che le permette di guadagnare abbastanza soldi per provvedere a sua
madre e al suo fratellino.
Una lettura fluida, ma se devo proprio trovare un errore il
plot twist l’avrei evitato e mi sarei dedicato più a quest’amore
adolescenziale.
Non è stato proprio un colpo di scena tremendo, gestito
anche egregiamente, ma un po' troppo ordinario.
Anche sul soprannome, “ROCKY”, diciamolo, inventiva zero.
Non è un libro che provoca grandi palpitazioni, però non
posso negare che mi ha fatto passare un piacevole pomeriggio.
Confronti a molti altri, visto che ormai tutti si sentono
scrittrici e leggo di cose oltre all'assurdo, è stato ok.
Sicuramente ha bisogno di un po' di editing in più e ci sono
stati troppi buchi nella trama, come la prima litigata della coppia, ma non
l’ho trovato bruttissimo.
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