AUTORE: Meagan Brandy
EDITORE: Always Publishing
PUBBLICAZIONE: 5 giugno 2020
GENERE: New Adult
Finti.
Ecco cosa siamo.
Pensavo che sarebbe stato più
difficile far credere che il miglior ricevitore della squadra di
football della nostra scuola fosse mio e soltanto mio, ma abbiamo
recitato bene la nostra parte.
Così bene che i confini tra noi hanno cominciato a sfumare fino a sparire del tutto.
Quando
menti, però, c’è sempre qualcuno più bravo di te. E nel tempo che mi ci
è voluto a realizzare l’errore che stavo commettendo, ero già arrivata
al punto di non ritorno.
Mi sono innamorata della nostra bugia.
E poi tutto è finito in pezzi.
Perché lui è stato più abile di me a giocare la sua partita, anche se non aveva bisogno di spezzarmi il cuore per vincerla.
Ma lo ho fatto lo stesso.
Ho dovuto rileggerlo due volte prima di decidermi di
scrivere la recensione.
La prima cosa che ho notato, e che Nico è stato il romanzo.
Mi spiego meglio.
Tutto il libro ruota intorno a lui, al suo pessimo rapporto
con il padre, al suo essere solitario e tenebroso, a questa ossessione nei
confronti di Demi e per finire a questa rivalità con Alex.
È lui il centro di tutto, anche la storia è stata creata
dettagliatamente per far risaltare al meglio il suo personaggio.
Demi non è stata altro che la sua ombra, i suoi tratti
caratteriali e fisici sono stati del tutto inesistenti, cosa che invece non è
successo con Nico, visto che gli sono state dedicate pagine intere.
La Brandy ha dato l’impressione di aver fantasticato tanto
su Nico e poi si è concentrata sul resto.
A suo favore però, devo dire che è stata bravissima a
svelarci lentamente il mistero di Nico, con questa strategia, anche se il libro
non ti piace, vuoi arrivare alla fine per avida curiosità.
La storia è stata molto scontata, non per questo però è
stata una brutta lettura.
Non mi sento di dargli un voto alto, ma nemmeno consigliarlo
come pessimo.
Sono proprio curiosa di scoprire cosa ne pensate voi.
Sua madre scompare in casa e Demi abbandona indietro la
testa per guardare il cielo.
Con un sospiro sconfitto, appoggia il telefono sul lettino e
si sposta sul bordo della piscina. Fa un passo all'infuori e si lascia cadere
in acqua a candela con tutti i vestiti addosso.
Aspetto che rispunti fuori, tanto che sto quasi per
scavalcare questa cazzo di recinzione e tuffarmi per riprenderla, ma finalmente
un ammasso di capelli biondi riaffiora. Segue un profondo rantolo con cui Demi
riprende fiato, ma non esce dalla piscina.
Si stende sulla schiena, galleggia lì a occhi chiusi, la
fronte visibilmente segnata dalla tensione, l’acqua che le sciaborda sulla
bocca mentre respira solo col naso.
In silenzio, apro il cancelletto comunicante, scoprendo così
che il suo lucchetto non è stato chiuso, ed entro nel suo giardino.
Spalanca gli occhi di botto, e mi guarda profondamente
imbronciata quando mi nota lì a osservarla, intento a sfilarmi le scarpe.
Lascia affondare il corpo nell'acqua, adesso nuota sul
posto, solo la testa spunta oltre il pelo dell’acqua e i suoi occhi seguono le
mie mani che sfilano la maglietta prima di soffermarsi nei miei.
Solo quando la mia cintura tintinna contro la coscia il suo
sguardo cade sui jeans. Li calcio via, mi libero dei calzini in fretta poi mi
chino sul bordo della piscina e lentamente scivolo col corpo nell'acqua.
Non devo neanche muovermi.
Demi nuota verso di me, immergendo anche la bocca sott'acqua così si vedono solo i suoi occhi striati dal trucco, l’azzurro intenso della
piscina che si riflette nelle sue iridi li rende di un verde incredibilmente
scuro.
Le nostre gambe sbattono leggermente e, nello stesso tempo,
scivoliamo entrambi verso la parte meno profonda, nuotando di lato sempre uno
di fronte all'altra.
Non appena riesco a toccare il fondo, allungo le braccia,
l’afferro per la felpa e la tiro a me.
Demi già sa cosa fare – cosa voglio – e le sue lunghe gambe
salgono ad agganciarsi intorno alla mia vita, avvicinando tutto il suo corpo a
me.
Il suo respiro accelera, ora arriva in sbuffi brevi e
rapidi, i suoi occhi viaggiano tra i miei diverse volte prima che Demi
finalmente si conceda di posarli sulle mie labbra.
«Neek…» La sua voce è un sussurro ansimante e le sue dita
sul mio collo risalgono e scivolano tra i capelli rasati. «Non voglio parlare.»
Trattengo il gemito, ma il mio uccello palpita contro di
lei.
I suoi occhi volano nei miei, le sue dita si allargano a
coprirmi interamente la nuca.
Lentamente, in un cazzo di lenta tortura, Demi mi avvicina a
sé. L’inguine mi si irrigidisce quando il calore della sua bocca sfiora la mia.
Chiude gli occhi...
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