martedì 28 luglio 2020

GIOCO D'AMORE DI VERONICA SCALMAZZI

TITOLO: Gioco D'amore
AUTORE: Valentina Scalmazzi
EDITORE: Self- Publishing
PUBBLICAZIONE: 29 aprile 2020
GENERE: Sport Romance

Sinossi:
Mi chiamo Piper Morris e sono la classica matricola secchiona e sfigata, o almeno è così che mi definiscono la maggior parte degli studenti dell'Università della California. 
In realtà, dietro ai miei occhiali da nerd e all'aspetto un po' scialbo, si nasconde una ragazza sicura di sé, senza peli sulla lingua e con la battuta sempre pronta. Crescere con quattro fratelli maschi ha avuto i suoi vantaggi, ve lo posso assicurare. 
Amo il calcio e fare shopping da Victoria's Secret, mentre detesto stare al centro dell'attenzione e... il capitano della squadra di calcio dei Tigers: Kade Evans. 
Kade Evans potrebbe, a tutti gli effetti, incarnare uno dei protagonisti maschili degli sport romance che amo tanto leggere. Anche se nessuno potrà mai eguagliare il mio Jimmy, sia chiaro. 
Evans è un cliché vivente: sexy da morire, atletico, spiritoso e... pervertito.
Un pervertito dotato di una zucchina XXL. 
Sì, avete capito bene!
Come faccio a saperlo? 
L'ho visto con i miei stessi occhi! 
Completamente nudo! 
E lui non ha fatto nulla per coprirsi, anzi... mi ha provocato con quel suo dannatissimo sorriso strappa mutandine!
Ma volete sapere qual è la cosa peggiore? 
Lui non è come tutti gli altri. 
Lui mi vede davvero. 
Mi chiamo Piper Morris e ho un grosso, anzi, un grossissimo problema: Kade Evans mi vuole. 
Sono il suo Mondiale, il suo goal al 90' minuto. 
Ma io non ho nessuna intenzione di rendergli le cose facili, tutt'altro.
A noi due, Evans! 
Che la partita abbia inizio.

È un periodo che mi sento un po' giù di corda, vuoi il tempo, sempre piovoso, vuoi i vari problemi quotidiani, sta di fatto che ho proprio bisogno di romanzi free, che mi fanno, almeno per alcune ore, evadere dalla realtà, e la Scalmazzi è riuscita a regalarmi quella sensazione di leggerezza che cerco.
Non solo ha creato una storia romantica e dolce, ma è riuscita a darmi quel senso di protezione e amore, che solo una famiglia unita, proprio come quella di Piper, può dare.
Quest’ultima, crescita con quattro fratelli più grandi e un padre, non è il prototipo di nerd di cui siamo abituati.
Le piace il calcio, non è popolare, ma il suo carattere è stato il pezzo forte di tutto il romanzo.
Grintosa, combattente, vivace, forte, più che normale visto che è cresciuta solo con uomini ultra protettivi.
Passa per sfigata, ma a lei non importa, cerca un amore che va oltre all’apparenza e la guardi per quella che è davvero.
Preferisce essere sé stessa, e passare inosservata, che essere lo stereotipo di bellezza finta, pur di essere popolare.

“Semplicemente voglio essere me stessa, senza trucchi, né inganni.
Io, con il mio bello e cattivo tempo.
E voglio che gli altri mi vedono per quella che sono, non per chi vorrebbe che io fossi.”

Evan è il ragazzo più popolare del campus, lontano un miglio dal playboy sexy e prepotente, solito degli sport romance.
Non è arrogante, non è volgare e soprattutto non è un donnaiolo.
Si non è che sia un verginello, attenzione, ma è moderato nelle sue conquiste.
Per quanto Piper ha sempre evitato ragazzi come lui, quest’ultimo è riuscito andare oltre le apparenze, e quello che trova sotto strati di diffidenza, rifiuti, le piace davvero tanto.
I loro battibecchi sono stati uno spasso, e il confronto di Evans con i suoi cognati, è stato il massimo.
Una lettura fluida, divertente, dolce, passionale.
Ogni ingrediente è stato misurato e inserito nel giusto ordine.
Sono stra soddisfatta, un’autrice italiana che si dimostra all'altezza delle sue colleghe oltre oceano sui generi sport romance.
Perfetto.
«Qualcuno ha preso il due di picche» commenta il lupo testa di cazzo, uscendo dalla stanza di fronte.

Mi irrigidisco. Ha i capelli spettinati e si sta allacciando i bottoni dei jeans, la maglia appoggiata sulla spalla destra. Dietro di lui sbuca una rossa del primo anno, la stessa che si è fatto Ethan un mese fa.
«Meglio i due di picche che gli scarti degli altri.»
Il sorrisetto spavaldo di Dean scompare, lasciando spazio a uno sguardo assassino.
«Che cazzo vorresti dire?» Si avvicina a muso duro.
«Che il tuo uccello è arrivato dopo quello di Ethan.» Questa volta è il mio turno di sorridere. «Inizio a pensare che il numero due sia nel tuo DNA, Altman. Eterno secondo.»
Digrigna i denti così forte che temo si spacchino in mille pezzi.
So che vorrebbe colpirmi, ma domani la sua squadra ha l'incontro più importante della stagione. Proprio come noi sabato.
Non rischierebbe mai di farsi del male.
«Prima o poi me la pagherai, Evans.»
Si rimette addosso la maglietta e se ne va.
Fisso la sua figura sparire.
Do un'occhiata veloce alla rossa, mi guarda come se volesse scoparmi.
«Se ti va, c'è posto anche per te sulla mia giostra» mi dice con voce suadente, giocherellando con una ciocca di capelli.
La porta alle mie spalle si spalanca. Piper compare sulla soglia a braccia conserte, lo sguardo minaccioso. Tento di parlare, ma frena ogni mia intenzione alzando la mano, poi si rivolge alla rossa.
«Kade non ama le giostre, tesoro. A lui eccitano le montagne russe!»
Mi afferra per un braccio e mi trascina dentro, chiudendosi la porta alle spalle con un colpo secco.
Se uno sguardo potesse uccidere, quello di Piper Morris avrebbe già fatto una strage.
«E così mi eccitano le montagne russe...»
Faccio un passo verso di lei, la tensione sessuale fra noi è pazzesca. Lo sento io e lo sente Piper, glielo leggo negli occhi, nelle sue iridi cerulee che raccontano emozioni diverse. Contrastanti e inaspettate.
«'Fanculo!» sibila, cogliendomi di sorpresa.
Poi...
Si avventa sulla mia bocca come un tornado.
Mi getta le braccia al collo e dà inizio a una battaglia fatta di labbra, lingue e denti che si scontrano con passione. Faccio scivolare le mani sotto il suo sedere e la alzo da terra. La spingo contro la porta, travolto da un desiderio che ribolle in ogni cellula del mio corpo.
Sono un animale che brama la sua preda.
Ho fame, sete... Ho disperatamente voglia di lei. Di sentirla pelle contro pelle, bocca contro bocca. Voglio farla mia e dimostrarle che c'è una ragione se siamo noi, qui e adesso. Che non me ne fotte un cazzo di quello che può pensare la gente, che quando la vedo mi scappa un sorriso in automatico. Perché il suo essere semplicemente se stessa mi fa sentire vivo, mi spinge a non nascondermi e ad affrontare la realtà.
Non ci conosciamo, ma so che il suo angolo preferito in biblioteca è quello situato nell'ala ovest, dove c'è la sezione dedicata all'astronomia. So che si nasconde per non attirare l'attenzione, che ogni mattina beve una tazza di cappuccino al caramello, che è allergica alle noccioline. Che ama lo sport e ha una passione fuori dal comune per David Beckham, ama alzarsi all'alba e sedersi in cortile sotto la grande quercia. Odia le etichette e chiama Betty la barbie stronza. So che quando è nervosa aggrotta la fronte, mentre quando si arrabbia sbatte due volte le palpebre.
Io la vedo e la voglio.
Mi succhia il labbro, mi scappa un gemito. Sono duro e se non l'allontano rischio di mandare tutto a puttane e di non riuscire a frenare la mia voglia di scoparla proprio qui, nella sua camera. È da un mese che vado avanti a seghe sotto la doccia, ed è colpa sua. Mi ha incastrato senza saperlo.
«Dobbiamo fermarci» le dico dandomi mentalmente del coglione, sussurrandoglielo sulle labbra umide e invitanti.
Piper socchiude leggermente gli occhi, si passa la lingua sulla bocca, poi emette un semplice «Okay» che ha l'impatto di un pugno in pieno stomaco.
Molla la presa sul mio collo e la rimetto a terra. Indietreggio, in modo che possa ricomporsi. Ha le labbra gonfie, le pupille dilatate e i capelli le ricadono sulle spalle, in disordine.
È la visione più sexy che io abbia mai visto.
«Sei ancora dell'idea che sia un errore?»
«Buonanotte, Evans» mi liquida, aprendomi la porta.
Un chiaro invito ad andarmene.
«Mi stai cacciando?»
Non dovrebbe, ma vi assicuro che la cosa mi diverte un sacco.
«Ho sonno e le montagne russe stanno per chiudere» ribatte, strappandomi una risata.
«Sei davvero quella giusta» le sussurro all'orecchio, prima di uscire dalla stanza con un sorriso idiota.
Me ne vado senza voltarmi.
Oggi ho avuto tutte le risposte che cercavo.
Piper è il mio mondiale e ho tutte le intenzioni di vincerlo.

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