AUTORE: Charlotte Evans
EDITORE: Self-publishing
DATA PUBBLICAZIONE: 17 marzo 2019
GENERE: Contemporary Romance
Derek è il suo fratellastro, l'uomo che detesta con tutta se stessa. Per anni si sono fatti la guerra, ma a un tratto Kim scopre che i suoi sentimenti sono cambiati e che tutto l'odio e il risentimento provati fino a quel momento hanno lasciato il posto a un amore folle.
Sì, folle e del tutto sbagliato, perché Derek non potrà mai essere suo...
Questo, almeno, è ciò che pensa Kim, ma una notte, complice la rabbia e la gelosia, accade qualcosa di imprevedibile che cambierà per sempre le vite di entrambi...
Un amore proibito, un amore folle che vi terrà con il fiato sospeso fino alla parola fine.
Sì, folle e del tutto sbagliato, perché Derek non potrà mai essere suo...
Questo, almeno, è ciò che pensa Kim, ma una notte, complice la rabbia e la gelosia, accade qualcosa di imprevedibile che cambierà per sempre le vite di entrambi...
Un amore proibito, un amore folle che vi terrà con il fiato sospeso fino alla parola fine.
ESTRATTO:
Derek impiegò meno di cinque minuti per raggiungere la casa. Parcheggiò il fuoristrada nella rimessa adiacente l’abitazione e si diresse alla porta sul retro. Per prima cosa si pulì gli stivali da cowboy sullo zerbino, per liberarli da quanta più polvere possibile, poi fece lo stesso con gli indumenti che indossava, spazzolandoli con le mani, e con il cappello. Carmen non l’avrebbe mai ammesso nella sua cucina, altrimenti, e lui non ci teneva a incappare nelle ire della loro corpulenta cuoca, soprattutto quando impugnava un mestolo. Espletato quel rito, si decise a varcare la soglia.
E rimase impalato come una statua di sale.
Nel momento in cui mise piede in cucina, il chiacchiericcio cessò. Sbatté le palpebre una, due, mille volte, pensando di avere le allucinazioni, ma non era così.
Sedute intorno al grande tavolo della cucina c’erano tre persone: Carmen, una signora anziana che Derek riconobbe come la nonna di Kim, la signora Hollings, e una bambina dai lunghi capelli biondi che si stava gustando una fetta di torta alle mele, il capo chino sul piatto che le stava davanti.
Sentendolo entrare, la piccola alzò il viso e piantò un paio di occhioni azzurri nei suoi. Derek fece un passo indietro, scioccato, e un rantolo gli sfuggì dalla gola. Non riusciva a smettere di fissarla, perché era come guardarsi in uno specchio: quegli occhi erano i suoi, come il viso, la bocca. La somiglianza tra loro era incredibile…
Non gli ci volle che qualche istante per fare due più due. E allora allo stupore si sostituì una furia cieca.
La signora Hollings si alzò in piedi, sollecita, e gli si avvicinò. «Derek, ascolta, so che sei sconvolto, ma non permettere che sia la rabbia a guidare le tue azioni. Kimberly...»
Lui non lasciò nemmeno che la donna finisse il suo bel discorso. «La ucciderò per questo!» ringhiò tra i denti.
«Che Dio ci aiuti!» fece in tempo a udire la supplica di Carmen, rivolta al cielo, mentre lasciava la cucina come una fiera ferita.
...le porte della biblioteca praticamente esplosero e un Derek furibondo marciò a passo di carica nella stanza. Puntò direttamente verso di lei, le narici frementi e una luce omicida che gli ardeva negli occhi blu.
«Quando diavolo avevi intenzione di dirmi che ho una figlia?» sbraitò stringendole il braccio in una morsa.
Il cuore di Kimberly mancò un colpo, poi riprese a galoppare a un ritmo forsennato. «Co-come fai a...?» Sapeva che era inevitabile che il fratellastro venisse a conoscenza dell’esistenza di Maddy, una volta arrivate al ranch, ma avrebbe voluto essere lei a dirglielo.
Invece qualcosa doveva essere andato storto.
La storia della mia vita, praticamente!, riflette, sarcastica.
Derek scoppiò in una risata, ma non era affatto una risata divertita. «Come diavolo faccio a saperlo?» esclamò. «Beh, mi è quasi preso un colpo quando sono entrato in cucina, dalla porta sul retro, e mi sono trovato faccia a faccia con una mia copia in miniatura.»
«Mi... mi dispiace, davvero!» replicò lei. «Non avrei voluto che lo scoprissi così, però...»
«Non so che diavolo farmene delle tue scuse, sorellina…» ruggì Derek calcando il tono su quell’ultima parola, poi le lasciò andare di colpo il braccio, come se improvvisamente gli facesse schifo persino toccarla.
E rimase impalato come una statua di sale.
Nel momento in cui mise piede in cucina, il chiacchiericcio cessò. Sbatté le palpebre una, due, mille volte, pensando di avere le allucinazioni, ma non era così.
Sedute intorno al grande tavolo della cucina c’erano tre persone: Carmen, una signora anziana che Derek riconobbe come la nonna di Kim, la signora Hollings, e una bambina dai lunghi capelli biondi che si stava gustando una fetta di torta alle mele, il capo chino sul piatto che le stava davanti.
Sentendolo entrare, la piccola alzò il viso e piantò un paio di occhioni azzurri nei suoi. Derek fece un passo indietro, scioccato, e un rantolo gli sfuggì dalla gola. Non riusciva a smettere di fissarla, perché era come guardarsi in uno specchio: quegli occhi erano i suoi, come il viso, la bocca. La somiglianza tra loro era incredibile…
Non gli ci volle che qualche istante per fare due più due. E allora allo stupore si sostituì una furia cieca.
La signora Hollings si alzò in piedi, sollecita, e gli si avvicinò. «Derek, ascolta, so che sei sconvolto, ma non permettere che sia la rabbia a guidare le tue azioni. Kimberly...»
Lui non lasciò nemmeno che la donna finisse il suo bel discorso. «La ucciderò per questo!» ringhiò tra i denti.
«Che Dio ci aiuti!» fece in tempo a udire la supplica di Carmen, rivolta al cielo, mentre lasciava la cucina come una fiera ferita.
...le porte della biblioteca praticamente esplosero e un Derek furibondo marciò a passo di carica nella stanza. Puntò direttamente verso di lei, le narici frementi e una luce omicida che gli ardeva negli occhi blu.
«Quando diavolo avevi intenzione di dirmi che ho una figlia?» sbraitò stringendole il braccio in una morsa.
Il cuore di Kimberly mancò un colpo, poi riprese a galoppare a un ritmo forsennato. «Co-come fai a...?» Sapeva che era inevitabile che il fratellastro venisse a conoscenza dell’esistenza di Maddy, una volta arrivate al ranch, ma avrebbe voluto essere lei a dirglielo.
Invece qualcosa doveva essere andato storto.
La storia della mia vita, praticamente!, riflette, sarcastica.
Derek scoppiò in una risata, ma non era affatto una risata divertita. «Come diavolo faccio a saperlo?» esclamò. «Beh, mi è quasi preso un colpo quando sono entrato in cucina, dalla porta sul retro, e mi sono trovato faccia a faccia con una mia copia in miniatura.»
«Mi... mi dispiace, davvero!» replicò lei. «Non avrei voluto che lo scoprissi così, però...»
«Non so che diavolo farmene delle tue scuse, sorellina…» ruggì Derek calcando il tono su quell’ultima parola, poi le lasciò andare di colpo il braccio, come se improvvisamente gli facesse schifo persino toccarla.
A essere onesti non avevo nessuna intenzione di pubblicarlo nel blog talmente è stata una lettura indifferente.
Parliamo della struttura del libro, a parte il finale che è stato pessimo, la storia è stata costruita bene.
Nella trama che dovrebbe essere quella principale, si affianca un'altra che ruba la scena ai protagonisti.
Stratagemma perfetto che permette al lettore, primo di trovare maggiore interesse, e secondo l'autrice non è stata costretta ad escamotage per prolungare una storia che in sé non ha molto da raccontare.
I protagonisti non sono male tutto sommato, sono semplici e concreti.
Sulle scelte che hanno intrapreso possiamo anche discuterne.
Comunque, come dicevo le storie in sé non hanno molto da raccontare, anzi posso azzardarmi a dirvi che è un cliché, nulla di nuovo, nulla di originale.
Non posso andare troppo a fondo altrimenti vi racconto il libro intero.
Come si suol dire questo libro non mi ha fatto né caldo né freddo, finito l'ultima pagina era come se non avessi letto nulla, smentita solo dal fatto di avere il kindle in mano.
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