mercoledì 27 maggio 2020

E' INIZIATO TUTTO CON TE (6. UNTIL HER/HIM) DI AURORA ROSE REYNOLDS

UNTIL HER/HIM:
1. UN INCONTRO INASPETTATO, 13 marzo 2019...Recensione
2. NON POSSO FIDARMI DI TE, 5 marzo 2019... Recensione
3. IL SEGRETO DEL NOSTRO AMORE, 26 marzo 2019...Recensione
4. UNA NOTTE PER TUTTA LA VITA, 24 aprile 2019...Recensione
5. LA NOSTRA SECONDA POSSIBILITÀ, 14 maggio 2019...Recensione
6. E' INIZIATO TUTTO CON TE, 17 gennaio 2020
7. IL MIO CUORE APPARTIENE A TE, 28 febbraio 2020
8. SEI IN OGNI MIO ATTIMO, 15 aprile 2020

AUTORE: Aurora Rose Reynolds
SERIE: 6# Until Her/Him
EDITORE: Newton Compton
GENERE: Contemporary, Romance


Harmony Mayson non è il tipo di ragazza che corre rischi inutili, ma dopo aver incontrato Harlen MacCabe, inizia a chiedersi se non si stia perdendo qualcosa... 

Più tempo trascorre con il motociclista e più si rende conto di desiderare una vita completamente diversa. Harlen vive alla giornata. Dopo aver perso entrambi i genitori in giovane età a causa di una rapina andata a male, sa bene quanto è preziosa la vita ed è determinato a non sprecare nemmeno un istante. Quando incontra la bellissima Harmony e scopre che si sta trasferendo in città, è deciso a insegnarle a cogliere l'attimo e a convincerla a stare con lui. Quello che Harmony e Harlen non sanno è che il destino ha dei piani per loro. E c'è qualcuno che ha un profondo desiderio di vendetta...





Allora, siccome sono tante le cose che voglio dire ho deciso di utilizzare il metodo dell'elenco, così forse riesco a far capire meglio il mio pensiero.
Cominciamo:
1- La bravura di una scrittrice, a parte saper scrivere, sta principalmente nel riuscire a creare, grazie alla sua fervida fantasia, storie e personaggi sempre diversi.
Mi spiego meglio.
Ho avuto piacere di conoscere la Reynolds, grazie alla serie “UNTIL” dove conosciamo i fratelli
Mayson.
Ora, in ogni romanzo le dinamiche sono sempre state le stesse, ma non importa, comunque sono stati carini.
Tuttavia, dopo aver letto la storia di ogni fratello Mayson, ho creduto che ero arrivata alla fine della mia avventura.
Comprendo il successo che ha riscosso, però, dedicare un’altra serie ai Mayson e ai figli, l’ho trovato monotono.
2- Facciamo l’ipotesi che io sia d’accordo con l'autrice nel voler raccontarci come se la stanno cavando i piccoli della famiglia.
Già la serie Until le trame sono state tutti similari, sono stati cambiati i nomi dei personaggi ma le dinamiche sono state le stesse.
È inammissibile però, che anche questa seconda serie è identica alla prima, zero inventiva.
I Protagonisti sono sempre uguali, dispotici, prepotenti, dalla virilità esagerata e con tendenze da
stalker.
Le protagoniste docili, isteriche, e soprattutto sfortunate, come è possibile che le Donne di questa famiglia, sono state tutte aggredite, quasi uccise o rapite? io non capisco.
3- Se rimaneva sul lato romantico, non sarebbe stato bruttissimo, anzi.
È stato quel suo voler inserire a tutti i costi un lato giallo alla storia che ha rovinato tutto.
4- A differenza delle protagoniste che l’hanno proceduta, Harmony si è presentata meno psyco.
Anche qui ora mi spiego meglio.
Tutte le sue cugine e non, quando i loro compagni facevano i prepotenti, iniziavano a sbraitare e a urlare per poi fare comunque quello che gli era stato ordinato, perché?
Hai voluto creare queste protagoniste accomodanti? Basta rimani su questa rotta, non puoi pensare che solo perché urlano tre secondi allora hanno carattere, a me sono sembrate sociopatiche.
Con Harmony invece, non ha voluto accentuare questo tratto distintivo, e dico per fortuna, infatti è stata la più normale.
5- Lo svolgimento della trama è stato assurdo, ma anche i dialoghi proprio inconcepibili.
Tralasciando che passi da una scena all’altra in un batter d’occhio senza capire ne come ne quando, e su questo ho dato colpa anche alla traduzione in italiano, A quale pubblico vuoi avvicinarti, Alle ragazzine? Alle persone romantiche come me ma con un’età più adulta? A chi ama i generi erotici? o i gialli? Io non l’ho capito.
6- I Mayson sono una famiglia molto numerosa, adesso io mi chiedo, ha intenzione di dedicare un libro a tutti quanti?, Perché arriverò alla fine che dovrò chiedere la pensione.
Insomma, non ci siamo proprio.

Io spero ancora in un cambiamento, ma la vedo difficile.
Consiglio alla Reynolds di dire addio alla famiglia Mayson.
Purtroppo, devo dire che il mio rapporto con lei sta andando in crisi.


Sentendo la pelle formicolare, guardo Harlen e lo trovo a fissarmi ancora. «Mi metti in imbarazzo», sospiro.
«Non posso credere che tu ti sia tagliata i capelli», esclama mentre prendo il mio drink e ne bevo metà. Non ha detto che gli sono piaciuti quando è venuto a prendermi. No, le prime parole che gli sono uscite dalla bocca quando ho aperto la porta sono state: «Cosa cazzo hai fatto ai capelli?», facendomi venire voglia di prenderlo a calci negli stinchi.
«Be’, l’ho fatto, quindi piantala», ribatto, scocciata e un po’ brilla. Okay, molto brilla.
«Piccola, mi piacciono. Mi ci vorrà solo un po’ di tempo per abituarmici», mi tranquillizza e io mi volto di nuovo a guardarlo.
 «Come vuoi», replico e lui sorride, facendomi socchiudere gli occhi. «Torno subito, mi puoi ordinare un altro cocktail?»
«Certo», annuisce e io scendo dallo sgabello. Vado in bagno, faccio pipì e poi mi guardo nello specchio, aprendo l’acqua.
«Mi piacciono i miei capelli», mormoro al mio riflesso mentre mi lavo le mani. Poi le asciugo con della carta e uso lo stesso pezzo di carta per chiudere il rubinetto e aprire la porta, come faccio sempre.
Appena torno nella sala, gli occhi di Harlen mi si incollano addosso. «Ti ho preso dell’acqua», mi dice e io scuoto la testa.
«Ho chiesto un cocktail, non acqua».
«Ne puoi avere un altro dopo aver bevuto dell’acqua».
«Come vuoi», borbotto di nuovo arrampicandomi sullo sgabello accanto al suo.
«Stai bene?»
«Sì». Mi volto e incrocio il suo sguardo.
«Sicura?»
«Sì».
«Ce l’hai ancora con me?», domanda e io abbasso gli occhi sulla sua bocca sorridente.
«No».
«Sei un angelo», ride e a me si stringe lo stomaco. Dio, adoro quando mi chiama così. Non lo fa spesso, ma è dolce. «Ti passerà». Mi cinge il collo con la mano e so che sta per baciarmi la fronte, ma invece di inclinare la testa verso il basso per lasciarglielo fare, la tiro indietro quasi inconsciamente.
Poi mi allungo in avanti, appoggiandogli le mani sul petto. Quando le nostre bocche si incontrano, schiudo le labbra e tiro fuori la lingua, sfiorandolo. Affondo le unghie nella sua camicia, mentre una delle sue mani si infila tra i miei capelli e l’altra mi stringe il fianco. Piegandomi la testa di lato, la sua lingua gioca con la mia, facendomi gemere.
«Cazzo», grugnisce. E poi se ne va. A tre metri da me, dall’altra parte della sala, mi volta le spalle e scompare lungo il corridoio che porta al bagno.
«Oh no». Con il respiro pesante mi rendo conto di cosa ho fatto, di cosa è appena successo; mi guardo intorno, salto giù dallo sgabello, prendo la borsa e volo verso la porta. Non penso a cosa sto facendo o a dove sto andando. Corro fino alla fine dell’isolato. Non ho guidato io fino qui, ma Harlen. Non ho la mia macchina – non che guiderei in questo stato, ma almeno potrei nascondermici dentro se l’avessi con me.
Raggiungo l’angolo della via, svolto, premo la schiena contro il muro e tiro fuori il telefono; lo sblocco, apro l’app di Uber. Devo andarmene di qui e in fretta. Per fortuna c’è un autista nelle vicinanze, quindi invio la richiesta e aspetto che arrivi. Poi non faccio altro che lasciare il mio nascondiglio e attraversare la strada.
«Harmony?», domanda la ragazza alla guida abbassando il finestrino. Annuisco, apro la portiera posteriore, salgo e mi acquatto sul sedile. «Tutto bene?»
«Sì», mento sentendo il telefono squillarmi in mano. Guardo lo schermo e strizzo gli occhi.
«Sicura?», continua e io apro le palpebre per incrociare il suo sguardo nello specchietto. È molto carina, con i capelli scuri e grandi occhi azzurri. Non assomiglia agli altri autisti di Uber che ho incontrato. Ma è anche vero che non utilizzo spesso il servizio.




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